Paul Mattick è stato il più importante esponente di quello che egli stesso chiamava «Comunismo anti-bolscevico». Ha trascorso i suoi ultimi anni di vita negli Stati Uniti, dove ha lavorato con gli anarco-sindacalisti del IWW (Industrial Workes of the World», «Lavoratori Industriali del Mondo»).
Paul Mattick è stato il più importante esponente di quello che egli stesso chiamava «Comunismo anti-bolscevico». Ha trascorso i suoi ultimi anni di vita negli Stati Uniti, dove ha lavorato con gli anarco-sindacalisti del iww (Industrial Workes of the World), «Lavoratori Industriali del Mondo»).
L'integrazione sempre più stretta dell'economia mondiale, in un approfondito dibattito sulla crisi e sulle teorie della crisi, ad opera di tre notissimi economisti.
L’integrazione sempre più stretta dell’economia mondiale, la nascita di giganteschi complessi internazionali e i sintomi di crisi dello sviluppo economico odierno, che decretano in modo sempre più chiaro la fine della prosperità post-bellica (inflazione, inasprimento della concorrenza, formazioni monopolistiche, stagnazione), rendono necessario un rinnovato e approfondito dibattito sulla crisi e sulle teorie della crisi. Nel saggio centrale di questo volume Paul Mattick, dopo aver esposto e criticato le teorie della crisi avanzate dalla scienza economica borghese (fino a Keynes), la teoria di Marx e dei suoi successori (soprattutto Rosa Luxemburg, Hilferding, Grossmann, Mandel), passa a sviluppare una teoria dell’effettivo statuto di crisi nella cosiddetta «economia mista» dei paesi capitalistici.