I diseducatori
Intellettuali d'Italia da Gramsci a Pasolini
Sulla crisi della cultura contemporanea, dialoghi veri e immaginari con i protagonisti della narrativa, Pasolini, Pavese, Arbasino, Vittorini, e della grafica, Altan, Forattini, Lunari, Chiappori.
- Collana: Ombra Sonora
- ISBN: 9788822050243
- Anno: 1985
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 288
- Tag: Letteratura Cesare Pavese Elio Vittorini Pier Paolo Pasolini Antonio Gramsci
Dal dopoguerra, l'intellettuale italiano è salito sempre più spesso alla ribalta. Di fronte ai problemi della politica, della cultura, del costume, ci ha fatto puntualmente conoscere, dal pulpito dei media, la sua reazione morale. Mentre l'intellettuale entra da protagonista sulla scena sociale, predicatore sempre più ascoltato, corteggiato, discusso, l'uomo di spettacolo si allontana spesso da set e palcoscenico per dar voce "in diretta" alle sue battaglie intellettuali. In quest'area mattatoriale e pensosa si è andata sempre meglio definendo la figura meditata e funambolica del "comentattore", meglio del "diseducatore", paladino animoso, e spettacolare, del dissenso etico. Il volume se ne occupa in due sezioni complementari: una, analitica, composta di minisaggi, paradossi, letture incrociate, dialoghi veri e immaginari con i protagonisti della vita culturale passata e presente (Gramsci, Vittorini, Pavese, Pasolini, Arbasino, ecc.); l'altra documentaria, che fa sfilare in passerella gli intellettuaii italiani (tra gli altri: Aristarco, Bene, Calvino, Eco, Flaiano, Fortebraccio, Gedda, Gregoretti, Manganelli, Sanguinetti, Zavattini) attraverso un'antologia di "pronti interventi". Numerosi i "fondi a matita", o "corsivi a strisce", dei diseducatori grafici (Altan, Calligaro, Chiappori, Forattini, Lunari, Pericoli e Pirella, ecc.): le vignette che via via sui quotidiani sembrano aver preso il posto del tradizionale corsivo o fondo politico.