Nitti e la Russia
Un'indagine sul più originale progetto della nostra diplomazia dopo la prima guerra mondiale: il riconoscimento del regime nato in Russia dalla Rivoluzione d'Ottobre.
- Collana: ISPI/Saggi
- ISBN: 9788822011022
- Anno: 1975
- Mese: gennaio
- Formato: 17 x 22 cm
- Pagine: 216
- Tag: Politica Politica internazionale Russia
Il riconoscimento del regime nato in Russia dalla Rivoluzione d’ottobre non rappresenta soltanto, nel 1919, uno dei problemi cruciali del riassetto europeo dopo lo sconvolgimento provocato dalla la prima guerra mondiale. Costituiva anche una specie di pietra di paragone degli orientamenti politici e sociali nei paesi vincitori. Francesco Saverio Nitti, divenuto presidente del Consiglio italiano nel giugno di quell’anno, cercò di ottenere, attraverso lunghi e laboriosi negoziati, l’adesione dei governi alleati ad un programma realistico e al tempo stesso lungimirante, fondato sul riconoscimento del regime sovietico e sul superamento della distinzione tra vincitori e vinti. Nel quadro di una concezione europeista ante litteram, egli giunse a progettare una collaborazione italo-tedesca per la ricostruzione e lo sviluppo della Russia sulla quale potesse realizzarsi una convergenza di fatto fra le aspirazioni delle masse proletarie italiane e gli interessi degli ambienti imprenditoriali più attivi, già protesi alla penetrazione economica nel meridione russo. Nitti cadde nel giugno 1920, e insieme con lui caddero anche le speranze e le attese suscitate dal suo programma in Italia e all’estero. Rimangono invece vivi il significato storico e gli aspetti attuali di questa fase, finora poco conosciuta, della politica nittiana, che l’esame di una documentazione in gran parte inedita e di numerose altre fonti ha consentito di ricostruire in ogni suo momento.