La religiosa e il capitano
Troppo satirico per essere decadente, e troppo beffardo per essere «melanconico»: un romanzo che mette in discussione gli statici itinerari della produzione letteraria italiana.
- Collana: Collana Bianca
- ISBN: 9788822031020
- Anno: 1974
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 160
- Tag: Letteratura Romanzo
La diffusa consapevolezza della centralità del ruolo dei paesi del Terzo mondo, quale bandolo del processo rivoluzionario unitario che vede le lotte dei popoli dell’Africa, dell’Asia e dell’America latina parte integrante della rivoluzione proletaria mondiale, e l’inadeguatezza teorica e politica, rispetto ai compiti che si presentano, di molte delle forze interessate a uno sviluppo in senso progressivo della situazione, impongono una indagine specifica e approfondita sui problemi economici, sociali e politici dei paesi sottosviluppati, accanto a una rinnovata analisi unitaria del capitalismo a livello mondiale. È nell’assenza di questa analisi e di un intervento effettivo e soddisfacente sui problemi del sottosviluppo, che Falkowski crede di individuare l’origine dell’errata impostazione data a tali problemi da parte della scienza economica sia occidentale che dell’Europa orientale. «Infatti – come sottolinea Di Siena nella sua prefazione – fino a un periodo anche recente è stata convinzione diffusa che lo sviluppo dei paesi del Terzo mondo dovesse ricalcare fedelmente le tappe percorse dai paesi capitalisti nel XVIII e XIX secolo, oppure dovesse assumere in proprio tutta l’esperienza dei paesi socialisti. Solo quando nel dibattito economico ha cominciato ad affermarsi la tesi della irrepetibilità delle forme storiche dello sviluppo, è stato possibile prestare un’attenzione maggiore ai connotati specifici del sottosviluppo attuale e insieme offrire ai paesi sottosviluppati soluzioni positive sul piano dell’iniziativa economica». Soluzioni che Falkowski individua nella riforma agraria, nell’industrializzazione accelerata e nel potenziamento delle funzioni dello stato nei settori dell’economia, in quanto momenti risolutivi dell’intervento politico-economico che investono direttamente i fondamentali fattori frenanti dello sviluppo: il latifondo, la mancanza di un mercato interno e il carattere frazionato dell’economia, l’assenza di una classe imprenditoriale, cui solo lo stato può supplire. Un’opera di politica economica dunque, che pur consistendo in una rassegna delle posizioni degli economisti dei paesi dell’Europa orientale su tutta la gamma dei problemi posti dall’economia sottosviluppata, si caratterizza essenzialmente per la serie di proposte operative a livello economico di superamento del sottosviluppo: ciò che può suscitare l’impressione immediata di una riduzione eccessiva in termini puramente economici del problema, mentre in effetti si tratta di una limitazione cosciente della ricerca a una disciplina particolare, accompagnata dall’intento di fare opera di larga divulgazione delle posizioni espresse intorno a questo tema dagli economisti socialisti.