Il linguaggio tradito
Nello scenario di una società paradigmatica del sottosviluppo, la Colombia, un esame delle cause della violenza come interruzione dei linguaggi sociali.
- Collana: Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822037510
- Anno: 1982
- Mese: gennaio
- Formato: 11 x 18 cm
- Pagine: 128
- Tag: Sociologia Linguaggio Storia contemporanea
La Grande violencia, nel periodo tra 1948 e 1957, e la violencia diversa, la violencia minore, negli anni successivi, sono il referente delle riflessioni contenute in questo libro. Lo scenario è la Colombia: in questa immensa regione segnata da un triste destino di dolore e di morte, dotata di un’anima molteplice in cui tutta la gamma dei sentimenti raggiunge, nel positivo e nel negativo, livelli di intensità elevatissimi, la violenza, ciò che viene chiamata violencia con un termine facile, sbrigativo, ma anche assai spesso comodo, sembra essere il connotato di un tragico quotidiano «percepibile nelle cose, negli intorni, ancor prima che negli uomini».
Il «linguaggio tradito», che dà il titolo al saggio, richiama l’ipotesi, che è al centro dell’indagine, della violenza come caduta di linguaggio, come interruzione delle vie di comunicazione, come riattivazione di linguaggi elementari, proto-linguaggi, per effetto del rarefarsi degli elementi della mediazione sociale; un’ipotesi che può trovare ampie conferme, anche oltre le aree qui considerate.