Il sistema teatrale a Milano
La storia dell'architettura teatrale a Milano dal secolo XVI ai nostri giorni, come occasione per tracciare gli scenari possibili dell'attività teatrale nei prossimi decenni.
ESAURITO
- Collana: Architettura e Città
- ISBN: 9788822006011
- Anno: 1966
- Mese: gennaio
- Formato: 24 x 22 cm
- Pagine: 240
- Tag: Teatro Edilizia Architettura Urbanistica
Si va dicendo che quello attuale è il momento del teatro. È vero, comunque, che mai, come in questi anni, si è verificato un ritorno all'interesse per il fenomeno teatrale. Dopo tutte le profezie di crisi o, addirittura, di morte della forma teatrale provocate dalla brutale concorrenza dei mezzi di comunicazione di massa (cinema, rotocalchi, televisione, ecc.) si assiste ultimamente alla resurrezione del teatro, sia pure in forma particolare. Ciò è dovuto, forse, al fatto che la televisione ha definitivamente collaborato nel liberare il teatro da quegli obblighi con il pubblico che ne avevano affrettato e contraddistinto la crisi: rivista, avanspettacolo, musichall, sagre della canzone, ecc. Nelle grandi città il teatro sovvenzionato, dal canto suo, sembra aver vinto la battaglia che lo vedeva impegnato a consolidare e qualificare il prodotto teatrale, trasformandosi in alcuni casi in vera e propria istituzione culturale. Così il teatro di iniziativa, abbandonate per sempre le velleità spettacolari che lo facevano competere col cinema, ha ristretto sempre più l'attività e, puntando direttamente sul testo e sulla recitazione, ha trovato un suo spazio nel "teatro da camera". I lavori di Beckett, Genet, Jonesco già riflettono questa tendenza, ma essa è convalidata, soprattutto, dalla fortuna del cabaret, del teatro-laboratorio, del teatro-cronaca, ecc. A questi aspetti si aggiungono alcuni incontri che il teatro va stabilendo sempre piú sistematicamente con la scuola primaria (per quel "gioco drammatico" raccomandato dalla pedagogia moderna), con l'università (per quelle interessanti manifestazioni del teatro universitario), con le zone residenziali (il montaggio-dibattito adottato dai circoli politici di quartiere), ecc. Tutto ciò ha spinto un Corso universitario della Facoltà di architettura del Politecnico di Milano, che si era posto come tema, appunto, quello del teatro, a considerarne le varie manifestazioni presenti in una grande città come un insieme di forme tra loro interdipendenti (il molteplice teatrale) che costituisce di fatto un sistema: il sistema del teatro. Vengono, così, per la prima volta affrontate e spiegate alcune ragioni che influiscono sul sistema teatrale e che si rendono complementari alle considerazioni tradizionali (crisi della letteratura drammatica, mancanza di quadri qualificati, carenza di preparazione tra il Pubblico, ecc.) come, per esempio: l'accessibilità fisica delle sedi, le cause che intervengono nella loro ubicazione, le opportunità offerte dall'intorno funzionale della città(trasporti, consumi, attività del tempo libero, residenza, lavoro, ecc.). Ne risulta uno studio del tutto originale che, assunta l'area metropolitana milanese come paradigma, analizza il rapporto tra sistema del teatro e forma della città attraverso diverse sezioni storiche e che tenta di prefigurare la consistenza e la distribuzione del sistema teatrale nell'evolversi di una situazione tecnologica che trasformerà decisivamente la struttura e la forma delle grandi città.