Carteggio 1926 - 1949
a cura di Pasquale Massimo Pinto
Il carteggio tra due protagonisti degli studi classici in Europa: nuovi documenti tra biografia e scienza.
- Collana: Paradosis
- ISBN: 9788822058096
- Anno: 2005
- Mese: settembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 128
- Tag: Storia Storia contemporanea
La creazione e l'accrescimento, attraverso scavi e acquisti, delle collezioni papirologiche europee e americane, e la pubblicazione dei materiali così recuperati, ha comportato la nascita di nuove competenze e di nuovi specialisti. In Gran Bretagna, dopo il lavoro pionieristico di Grenfell, Hunt e Kenyon, il nome più autorevole della disciplina è stato per molti anni quello di Harold Idris Bell, studioso di grande rigore e versatilità e figura di riferimento della papirologia mondiale. Tra i corrispondent icon cui Bell rimase a lungo in contatto ci fu anche Medea Norsa, al tempo principale rappresentante della papirologia in Italia. Allieva di Girolamo Vitelli e per anni sua insostituibile collaboratrice, Norsa diede - tra non poche difficoltà personali - un contributo fondamentale alla collezione dei papiri fiorentini: alla sua formazione e alla sua diffusione tramite lo studio, la pubblicazione e l'insegnamento. Nell'arco di oltre vent'anni, con la sola interruzione della Seconda guerra mondiale, il rapporto di amicizia e di stima tra Bell e Norsa si fece progressivamente più intenso. La corrispondenza qui pubblicata ripercorre alcune tappe di quell'esperienza scientifica e umana e si legge come una preziosa testimonianza della felice collaborazione tra due rilevanti studiosi e tra scuole diverse, in un campo di studi allora all'avanguardia.
Introduzione - Nota bio-bibliografica - Documenti - Carteggio 1926-1949 - Tavole - Indici - Indice dei nomi - Indice dei papiri - Indice degli autografi
Introduzione
1. «It was a great pleasure to make your personal acquaintance» (luglio 1926 - settembre 1930)
Nel novembre 1926 Harold Idris Bell si mise in viaggio per l'Egitto. Nel corso di un mese avrebbe visitato i siti più importanti dell'Egitto greco-romano e avrebbe cercato di procurarsi dal mercato antiquario nuovi materiali per il “Papyrus Syndicate”, il “cartello” internazionale di istituzioni interessate all'acquisto di papiri. Il resoconto di quella memorabile missione, intitolato Papyrus-Hunting in Egypt e affidato a una serie di quaderni inediti ora conservati alla National Library of Wales, circolò purtroppo solo in traduzione gallese. Il viaggio prevedeva che Bell si imbarcasse per Il Cairo da Napoli e che lungo l'itinerario si fermasse in Italia, a Firenze e a Roma: «it was further decided that I should travel by way of Italy for the purpose of making certain arrangements connected with the syndicate». Avrebbe cioè cercato, ancora una volta, di ottenere l'adesione di Girolamo Vitelli, lo studioso che dall'inizio del secolo aveva dato un impulso determinante alla papirologia italiana. A Firenze Bell arrivò il 10 novembre e scese all'Hotel Porta Rossa, dove si fermò fino al 13 dello stesso mese. Oltre all'ormai settantasettenne Vitelli, con il quale fin dal 1908 esisteva un rapporto epistolare, Bell potè incontrare per la prima volta Medea Norsa, l'altra anima della papirologia fiorentina, il cui contributo agli studi, attraverso la pubblicazione dei papiri della “Società Italiana”, aveva già potuto apprezzare. Vitelli stesso aveva avuto occasione di segnalare a Bell l'indispensabile apporto di Norsa, ad esempio in una lettera del 14.9.1925, in cui paventava l'esaurirsi del rifornimento di papiri: «A me non può non dispiacere che avendo noi ora chi può ben restaurarli e leggerli (in primo luogo la Sig.na Norsa), venga a mancare il mezzo di esercitare facoltà faticosamente, e con tanta abnegazione, acquistate». Né trascurava di comunicare all'interessata la sua stima, in una lettera in cui le preannunciava la visita di Bell: «In somma tutti vogliono conoscere la illustre papirologa e farle onore». Nel 1926, all'età di 47 anni, Bell era un conservatore aggiunto nel “Dipartimento dei manoscritti” del British Museum da più di un ventennio. Dopo gli studi ad Oxford e dopo il perfezionamento in storia ellenistica in Germania, al principio del nuovo secolo, era entrato nella grande biblioteca britannica, e quasi subito, in modo in parte fortuito, era stato indirizzato allo studio dei papiri da Frederic Kenyon. Con Kenyon aveva curato il III volume dei Greek Papyri del British Museum, e aveva poi pubblicato autonomamente i due volumi successivi; oltre che di numerose pubblicazioni, in cui aveva dato prova di grande capacità di analisi dei documenti e di ricostruzione storica, dapprima nell'ambito dell'Egitto bizantino e poi dell'Egitto romano, Bell era anche autore di uno studio importante come Jews and Christians in Egypt […].