I mille volti della scienza
Cultura scientifica e umanistica nella società contemporanea
prefazione di Alessandro Di Caro
Un viaggio appassionato alla ricerca delle armonie tra scienza e cultura umanistica, unica via per trovare gli strumenti utili ad affrontare e risolvere i gravi problemi della società contemporanea.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822062611
- Anno: 2003
- Mese: giugno
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 224
- Tag: Scienza Filosofia Epistemologia Storia della scienza
Usando citazioni ora scientifiche, ora letterarie e artistiche, l'autore esamina i luoghi comuni sulla scienza legati alle varie correnti di pensiero del mondo scientifico e di quello umanista e li supera con facilità. Emergono così le grandi potenzialitàdella scienza che possono guidarci a una migliore comprensione del mondo, ma solo congiuntamente all'arte, alla letteratura e alla filosofia. Questa costruzione di ponti fra le «due culture» (quella scientifica e quella umanista) troppo spesso tenute separate e invece ricche di affinità, è la chiave per superare gli enormi problemi che segnano la nostra epoca. L'opera è un "excursus" dalla preistoria ai giorni nostri che mostra l'umanità nella lotta quotidiana per la vita e nella progressiva emancipazione dai bisogni elementari, ottenuta grazie alla scienza e alla tecnologia, ma anche alla filosofia, alla letteratura e all'arte. Affronta in modo approfondito le contraddizioni legate al progresso tecnologico e ne indica le possibili soluzioni. La grande imparzialità dell'autore, che basa sempre le sue considerazioni su un ampio ventaglio di punti di vista, permette un reale progresso della nostra comprensione della natura della scienza. Si diventa partecipi del piacere della scoperta e dell'entusiasmo che ha guidato e guida gli scienziati nel loro lavoro.
Globalizzazione e unità/diversità delle culture e delle scienze di Alessandro di Caro - Nota introduttiva - Prologo per umanisti - 1. Le due concezioni unidimensionali - Una frattura nella società - Due unidimensionalità contrapposte - La scienza ha molti volti - 2. La relatività e la lampadina - Einstein ed Edison, ovvero le idee e gli oggetti - Cosa viene prima, la scienza o la tecnologia? - Una polarità della mente - I greci e l'astrazione - Galileo equilibra i due poli - La Rivoluzione Industriale e il concreto - 3. Per un'estetica della scienza - Le pietre cantano, la natura risplende - Paesaggi mentali - Newton e la musica - La bellezza della scienza - 4. La meraviglia - La civetta di Athena e la scienza - Molti perché - Rendere il mondo di nuovo affascinante - 5. Le sfide e l'umanizzazione - L'uomo accetta le sfide - Pensare globalmente - Due motori dell'umanizzazione - La sterilità del facile - Competizioni sportive - 6. Elogio della complessità: l'universo senza gerarchie - Una semplicità ingannevole - Sul caso e il determinismo - L'ossessione per la semplicità - Unificazione e diversificazione - I livelli di complessità di fronte al riduzionismo - Un capovolgimento epistemologico - Dall'opera della scienza all'opera d'arte - 7. La comunicazione della scienza. La proposta di Conant - Non affaticare con teorie e nozioni - L'aiuto della storia - Come divulgare - 8. Un esempio: la cultura spagnola e la scienza - L'ipotesi - Un brillante inizio - Il crollo e le sue ragioni - Impegni unidimensionali - 9. L'ambivalenza della scienza e i problemi del mondo - La scienza: un genio nella bottiglia? - Mancanza di neutralità o ambivalenza? - La formula di Drake e la sopravvivenza di una civiltà - Un esempio: la fame nel Terzo mondo - L'ottimismo degli scienziati - 10. E l'etica? - Cambiamenti scientifici e fermenti etici - Un'etica strumentale - Tre princìpi - 11. Per riassumere - Epilogo per scienziati - Indice dei nomi
Nota introduttiva
Questo libro è nato con l'intenzione di presentare il mondo della scienza a persone di formazione umanistica. Non l'ho scritto per divulgare teorie, esperimenti o modelli di universo, ma per discutere gli effetti della scienza sulla società e le motivazioni che guidano gli scienziati. Per quanto importante, mi è sembrato che non convenisse insistere in questa sede sul tema della sua utilità, che nessuno mette in discussione e, anzi, tutti danno per certa. Infatti, non basta dire che la scienza è utile; in fin dei conti anche un paio di scarpe o un apriscatole sono oggetti molto utili, ma non per questo creano sentimenti profondi. Per valorizzare la scienza in modo adeguato, quello che si deve comprendere è la sua relazione con gli aspetti più concreti dell'essere umano, come pure il suo effetto indispensabile in quel processo che nel libro è chiamato umanizzazione, cioè l'evoluzione sociale che continua quella biologica. Il libro respinge gli atteggiamenti riduttivi, provenienti sia dal mondo scientifico sia da quello umanista, perché impediscono di far convergere la scienza verso gli altri modi di descrivere la realtà. Questi legami sono molto importanti dal momento che stiamo entrando in una fase di grandi cambiamenti storici, fortemente modulati dalle idee e dalle realizzazioni della scienza e della tecnologia. Sarebbe grave non riuscire a collegarli alle altre conoscenze, perché non potremmo affrontare con speranza di successo molti dei problemi del mondo contemporaneo; né inoltrarci nella riflessione etica senza correre il rischio di entrare in un vicolo cieco. Questo saggio non pretende di essere un trattato accademico sistematico e originale, ma vuole essere soltanto una riflessione che un uomo di scienza trae dal suo lavoro quotidiano. Il testo è basato in parte su appunti di varie conferenze, alcune delle quali tenute in occasione del Corso Estivo di El Escorial. Devo molto alle conversazioni con colleghi e amici, troppo numerosi per nominarli tutti. Ho un debito speciale di gratitudine verso Michael Moravcsik, dolorosamente scomparso, Joseph Rotblat, Martin Kaplan, Francesco Calogero, André Lichnerowicz, Louis Albou e Mario Soler. Durante l'inverno 1993-94 ho partecipato inoltre ad un seminario dal titolo Scienza e Società tenuto dalla Fundación Foro para la Innovación Social, che aveva organizzato una serie di conferenze nell'Ateneo di Madrid. Il mio contributo in quella sede corrisponde in parte ai capitoli primo e ottavo di questo libro. Durante gli incontri, ho avuto la fortuna di discutere ampiamente con gli altri relatori, Eduardo Punset, Federico García Moliner, Alfredo Tiemblo, José María Castroviejo, Higinio Guillamón e Jesús Martín Tejedor. A tutti loro va la mia riconoscenza, così come a mia moglie e ai miei figli per il loro sostegno e per il loro aiuto nella preparazione del libro.
15 luglio 2005 | la Repubblica |