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L'inquietudine dell'islam
fra tradizione, modernità e globalizzazione
a cura di Annamaria Rivera
Un tentativo di decostruire i clichè e gli stereotipi più correnti. Una dimostrazione di come siano infondate e fallaci la rappresentazione manichea che oppone l'«Occidente» all'«Oriente» e la teoria dello scontro fra civiltà. Saggi di ArKoun, Cesari, Jabbar, Kilani, Khosrokhavar, Rivera.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822062505
- Anno: 2002
- Mese: settembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 192
- Tag: Antropologia Sociologia Etnologia Islam Religione Globalizzazione
L'immagine dell'islam come blocco monolitico connotato da arretratezza e fanatismo o come forza autonoma che guiderebbe le società non appartiene solo ai giorni nostri. Ma oggi, dopo gli attentati nel cuore degli Stati Uniti e il dispiegarsi della guerra «illimitata», essa va riattivandosi e diffondendosi, e contribuisce ad alimentare pregiudizio e intolleranza. Valendosi del contributo dell'antropologia, della sociologia e della filosofia e spaziando dall'indagine critica del pensiero musulmano all'analisi dell'islam trapiantato in Europa, i saggi qui riuniti confermano quanto eterogenea, complessa, attraversata dalla modernità e investita dalla globalizzazione sia quella realtà che si designa con il termine di islam. In definitiva quest'opera dimostra quanto infondate e fallaci siano la rappresentazione manichea che oppone l'Occidente all'Oriente e la teoria dello scontro fra civiltà; e con ciò contribuisce a svelare l'inganno che si cela dietro ogni rappresentazione compatta e totalizzante della propria e altrui identità, veicoli mai innocenti di perpetuazione del dominio o della subalternità ad esso.
Presentazione di Annamaria Rivera - Islam e Occidente: un tragico gioco di specchi di Annamaria Rivera - Uno scontro fra civiltà? - Globalizzazione e conflitto-mondo - Dov'è la «civiltà occidentale»? - Con il pretesto della religione - Islamofobia e antisemitismo - Orientalismo ed etnocentrismo - «Una religione pesante e indigesta» - I martiri di Allah - Modernità e radicalismo islamico - Islam e modernità: alcune proposte di lettura di Mondher Kilani - Un preambolo epistemologico - Islam, modernità e cambiamento sociale - Sette proposizioni per decostruire l'«islam» e reinserirlo nella trama universale - L'islam, fra tradizione e globalizzazione di Mohammed Arkoun - Che cos'è la globalizzazione? - L'islam odierno alla prova della globalizzazione - Ripensare l'islam e la sua tradizione - La dialettica locale/globale - L'approccio alla tradizione nel contesto islamico - La complessità negata di Adel Jabbar - I risvegli dell'islam - L'intensificarsi delle inquietudini - Islamiyyun: i movimenti d'ispirazione islamica - L'impatto della modernità - Riconoscere la complessità dell'islam - Rivendicazioni identitarie - Considerazioni finali - L'islam francese: una minoranza religiosa in costruzione di Jocelyne Cesari - La percezione dell'islam in Occidente - La religione, nonostante tutto - Il processo di islamizzazione in Francia: le sfide del pluralismo - L'islam dei giovani in Francia di Farhad Khosrokhavar - L'islam dell'integrazione - L'islam dell'esclusione - La religiosità islamista
Presentazione di Annamaria Rivera
Dopo l'11 settembre del 2001, perfino l'Italia, paese così poco curioso verso le culture diverse dalla nostra, ha visto una congerie di pubblicazioni sull'islam, più o meno improvvisate, più o meno qualificate, più o meno utili a mettere in discussione i cliché, i luoghi comuni, i pregiudizi correnti. In questa congerie, alquanto rare sono le opere che mettono a frutto quanto le scienze sociali hanno prodotto in questi anni in termini di tentativi di decostruire la rappresentazione compatta e monolitica di un islam calato nelle tenebre del mondo premoderno, quale ci è stata consegnata dalla letteratura orientalista e da un immaginario collettivo impregnato di etnocentrismo e di retaggi coloniali. Eppure la letteratura socio-antropologica che ha assunto quale oggetto di indagine gli islam molteplici disseminati nel mondo della tarda modernità annovera un certo numero di opere ragguardevoli, a cominciare da quello che di questo genere può essere considerato il prototipo, vale a dire il libro di Clifford Geertz, Islam. Analisi socio-culturale dello sviluppo religioso in Marocco e in Indonesia, risalente al lontano, in tutti i sensi, 1968. Già con quell'opera l'antropologo statunitense si discostava nettamente dalla precedente generazione di studiosi che aveva elaborato un modello di struttura sociale islamica compatta e immutabile, per sottolineare invece gli elementi di dinamicità, mutamento, pluralità di ciò che chiamiamo islam. Da allora, l'antropologia dell'islam non fa che rimarcare la molteplicità dei modi in cui la tradizione islamica è agita e vissuta localmente e i processi attraverso i quali i simboli religiosi vengono incessantemente reinterpretati a seconda delle diverse condizioni storiche, sociali e culturali. È da questa stessa ispirazione che muovono i saggi riuniti in questo volume, benché esso non possa definirsi propriamente un'opera di antropologia dell'islam. È piuttosto un insieme di saggi preliminari che, pur scritti da studiosi di formazioni e sensibilità diverse, convergono verso un approccio interdisciplinare che cerca di sgomberare il terreno della riflessione dalle semplificazioni e dai cliché, per offrire un'idea «di quanto complessa e articolata sia la realtà del variegato mondo che chiamiamo islam» (Kilani), per collocarla nel quadro della modernità e dei processi, degli sconvolgimenti, dei conflitti prodotti dalla globalizzazione. Il saggio di Mondher Kilani, antropologo che ha al suo attivo ricerche sul campo anche in società «modellate dal fatto islamico » (per riprendere l'espressione di Arkoun), ci offre un panorama ampio dei nodi e dei problemi più salienti che occorre affrontare per decostruire la nozione totalizzante di islam, per storicizzarlo «e reinserirlo nella trama universale». Quanto a Mohammed Arkoun, studioso che si è sempre occupato di storia dell'islam e del pensiero islamico, egli illustra nel suo lungo saggio quello che è l'intento che persegue da alcuni decenni: il progetto ambizioso di una «critica della ragione islamica», ma anche di tutte le teologie monoteiste e della stessa ragione illuministica, al fine di costruire una teoria moderna del fenomeno religioso. Il contributo di Adel Jabbar, sociologo pur'egli di campo, mira, anche attraverso un excursus storico, a restituire all'islam la complessità che merita e a «decostruire l'immaginario islamofobico che caratterizza il pensiero dominante in Europa». Jocelyne Cesari, ricercatrice in scienze sociali, ci offre uno spaccato assai interessante dell'islam trapiantato in Europa attraverso l'esempio francese. La sua analisi offre elementi di riflessione che trascendono il caso specifico e ci invita a «comprendere le implicazioni del ricorso alla religione per rispondere alle sfide della modernità». Il contributo di Farhad Khosrokhavar, sociologo ben noto per le ricerche sull'islam dei giovani in Francia, è il frutto di un'analisi attenta e profonda delle ragioni che spingono una parte della seconda o terza generazione d'origine maghrebina a scoprire o riscoprire la religione musulmana. Infine, il saggio di chi ha curato questo volume, posto in apertura ma solo per il suo carattere volutamente introduttivo e più direttamente legato all'attualità, partendo da una critica radicale del paradigma «scontro fra civiltà», indaga sulle rappresentazioni che oppongono islam a Occidente, sugli immaginari e sui processi di costruzione simbolica ad esse correlati. In conclusione: che questa raccolta di saggi (due dei quali – Jabbar e Rivera – inediti e scritti dopo l'11 settembre, dopo la proclamazione della «guerra illimitata» e il precipitare della crisi mediorientale) finisca per avere una valenza che va anche al di là di quella teoretica ed epistemologica è del tutto evidente, se si considerano le tensioni e i conflitti del tempo presente e l'accentuarsi della propensione reciproca a fare dell'«islam» e dell'«Occidente» i poli, opposti e speculari, incarnanti il male assoluto. Per quanto non esaustiva, infatti, questa pubblicazione intende contribuire a svelare l'inganno che si cela dietro le rappresentazioni compatte e totalizzanti della propria e altrui identità, veicoli mai innocenti di perpetuazione del dominio o della subalternità ad esso.
13 ottobre 2004 | Il Riformista |
Arkoun, Cesari, Jobbar, Kilani, Khosrokhavar, Rivera