Le parole del reale

L'autrice mette in luce in questo volume lati ancora ignoti o poco esplorati che riescono a dare un'immagine non soltanto più compiuta, ma in una certa misura più nuova, dell'opera narrativa di Carlo Levi, nei suoi nessi con i disegni, con il manoscritto, con il linguaggio filmico e con la storia del Mezzogiorno. L'analisi dell'intera produzione leviana si arricchisce infatti grazie ad alcune felici circostanze: il ritrovamento di alcuni disegni leviani eseguiti in carcere (1934-35) clandestinamente; la visione e lo studio delle varianti dell'autografo del Cristo ad Austin, presso il Centro Manoscritti dell'Università del Texas; la produzione del film "Cristo si è fermato a Eboli" di Francesco Rosi. "Il Cristo si è fermato a Eboli"- opera di ampio respiro che si dilata a comprendere i tempi più remoti, e si potrebbe dire mitici dell'umanità, e a prefigurare un futuro diverso per essa - trova ora, in questa aggiornata rilettura, una più giusta prospettiva, che la riscatta dai semplicistici ed irritati ostracismi dei recensori di un tempo che ne sottovalutarono la portata innovatrice.