La stanchezza di Atlante
Crisi dell' universalismo e geofilosofia
L'esigenza di una «cultura del locale» libera dall'ossessione delle radici territoriali, nell'epoca del declino delle filosofie universali della politica e della storia.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822061645
- Anno: 1994
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 288
- Tag: Società Politica Filosofia Filosofia politica
La società contemporanea, condannata come Atlante a sostenere il peso dell'orbe universale, è ormai stanca e sembra prossima a mandare rovinosamente in frantumi il suo fardello. La tendenza verso la frammentazione localistica del mondo attuale, tuttavia, non ci pone semplicemente di fronte al rischio di disgregazione della civiltà, cui non resterebbe che opporre una disperata resistenza. Più profondamente, essa rinvia anche all'urgenza di riscoprire il valore positivo di quella corrente di anti-universalismo che attraversa la cultura filosofica degli ultimi secoli contrapponendosi alle dominanti visioni globalistiche dello spazio e del tempo della convivenza umana. Compiendo un tentativo in tal senso, questo volume percorre e pone a confronto le posizioni di autori come Herder, Hegel, Nietzsche, Schmitt, Heidegger, Bergson, Foucault, Deleuze. L'intima contraddittorietà dell'universalismo politico dello Stato moderno, l'inanità degli sforzi di totalizzazione compiuti dalle filosofie della Storia, gli esiti catastrofici dell'enfatizzazione del fondamento terrestre della Nazione, appaiono così come il frutto di negazioni sostanziali del dinamismo conflittuale delle società, della multiforme varietà geoculturale dei popoli, del localismo essenziale della territorialità umana; negazioni operate quasi sempre in nome di una modernità che è ormai chiamata a "rivedere" le sue pretese di dominio globale ed irreversibile sul mondo.