La "Marsigliese" stonata
La sinistra francese e il problema storico della guerra giusta (1848-1948)
Un libro interessante ed attuale. Oggi come ieri, l'Europa é chiamata a fare i conti con l'eredità ambigua della Rivoluzione francese che ha fondato, insieme, il nazionalismo e l'internazionalismo moderni.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822061393
- Anno: 1992
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 256
- Tag: Storia Politica Politica internazionale Guerra
Che un sangue impuro irrighi i nostri campi...: concepite nel clima fervido e violento della Rivoluzione, le parole della Marsigliese sono rimaste scolpite nella memoria collettiva dei francesi. Ma la comune memoria non ha significato un consenso diffuso, neanche a sinistra: per due secoli, intellettuali e politici si sono divisi rispetto al problema storico della guerra 'giusta'. Ancora di recente, i transalpini si sono trovati a discutere l'opportunità di un cambiamento dell'inno; estrema eco giornalistica di un dibattito sull'identità nazionale che è stato, in passato, altrimenti complesso e ricco di implicazioni. Il contrasto si è rivelato lacerante soprattutto dal 1914 al 1945, durante i decenni della "guerra civile europea". Le note bellicose dellaMarsigliese hanno finito per suonare stonate alle orecchie di quanti intendevano privilegiare la dimensione pacifista del retaggio rivoluzionario. D'altra parte, un'interpretazione pacifista del giacobinismo è parsa bugiarda a quanti volevano opporsi al Secondo e poi al Terzo Reich per difendere la Francia dei diritti dell'uomo dalla sfida brutale di Guglielmo II e di Hitler. Diritti del sangue, diritti del suolo, diritti dell'uomo: ancora oggi l'Europa è chiamata a misurarsi con l'eredità contraddittoria della Rivoluzione francese, che ha fondato - insieme - il nazionalismo e l'internazionalismo moderni.