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L'invasione degli spots
Pubblicità: governo o anarchia?
a cura di Luciano Pallagrosi, Tullio Giovanni e Alessandro Aschelter
Mezzo milione di spots trasmessi dalle reti televisive italiane in un anno, quasi uno spot al minuto. Come dovrebbe essere invece la pubblicità in tv? Ne parlano studiosi, giornalisti ed esperti delle comunicazioni di massa.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822060587
- Anno: 1986
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 192
- Tag: Sociologia Linguaggio Comunicazione Mass media
La pubblicità nel mondo della cultura, non solo di sinistra, è stata sempre considerata con diffidenza e con degnazione. Una cosa poco meno che diabolica e contemporaneamente niente più di un trucco per sprovveduti; ci si poteva peraltro venire a patti, ma di nascosto e vergognandosene un po'. Il sindacato naturalmente non poteva non risentire di questo clima ed ha stentato a lungo a superare concetti come quello della "persuasione occulta", per affrontare la pubblicità per quello che è: un settore economico con una particolare funzione di raccordo tra produzione e consumo. Ci si é infatti resi conto che per affrontare i problemi veri e reali di questo settore, era indispensabile abbandonare i vecchi stereotipi. Il volume è appunto una testimonianza di questo sforzo del sindacato per definire una strategia credibile in un settore che ha registrato radicali mutamenti, confrontandosi con l'esterno nella fase stessa di elaborazione delle proprie posizioni. In una discussione senza rete si sono così confrontatisindacalisti, studiosi, operatori pubblici e privati, su temi "teorici" quali quello del ruolo economico della pubblicità (risorsa o investimento?), "strategici", quali quelli di una definizione delle regole del gioco, attualmente pressocché inesistenti in Italia, di un "governo" del settore che non ne deprima lo sviluppo, o di più stretta attualità come quelli dell'affollamento degli spots pubblicitari in tv (500.000 spots trasmessi in un anno, più di tutte le altre televisioni europee messe insieme!) e della concorrenza tra televisione e stampa.