Lo specchio di Dioniso
Saggi su Giorgio Colli
Nel sistema teorico di Giorgio Colli, il filosofo scomparso nel 1979, il ruolo centrale della conoscenza contemporanea, intesa come amore della sapienza, e l'influenza del pensiero di Nietzsche.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822060402
- Anno: 1984
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 256
- Tag: Critica letteraria Filosofia Giorgio Colli
Per secoli i filosofi hanno interpretato libri che interpretavano il mondo. Anche quando hanno voluto tradurre i concetti in pillole per la vita pratica, hanno dovuto prenderli in prestito da altri, precedenti testi, al punto da far rassomigliare la storia stessa a un cattivo romanzo, scritto ad imitazione del grande romanzo filosofico. È con Nietzsche, il filosofo che, come afferma Giorgio Colli (1917-1979), ha alzato il tono complessivo dei nostri pensieri sulla vita, che tale atteggiamento si inverte. La nascita della tragedia è il testo base in cui la filosofia dell'Occidente, la cultura e la civilizzazione dell'opera scritta, si rifà nuovamente filosofia, amore della sapienza e, anzi, sapienza. E a Nietzsche, Colli si ricollega, nel suo trasfigurare il severo esercizio filologico (che lo spinge a restituire il testo di Nietzsche alla sua integralità e quello della Sapienza greca alla sua autenticità), per imboccare lo stretto percorso che conduce ad una conoscenza che sia anche sapienza. L'itinerario che Colli apre alla conoscenza contemporanea è, in sostanza, quello che conduce al "cuore della ragione", all'"interiorità fremente", il cui simbolo miracoloso è Dioniso: il dio di Eleusi e di Delfi che, nel mito, è divorato dai Titani mentre, assorto, si contempla allo specchio e scorge non la sua immagine ma il mondo. Così, secondo l'insegnamento di questo nuovo sapiente dell'Occidente, "tutto è fermo: la vita e il fondo della vita sono un dio che si guarda allo specchio".