L'era dei viaggi interstellari
I quarant'anni del programma Voyager
L’appassionante storia degli uomini e delle donne da quarant’anni alla guida delle missioni spaziali Voyager, narrata da uno scienziato che ne fa parte fin dagli inizi.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002662
- Anno: 2016
- Mese: aprile
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 296
- Note: illustrato a colori
- Tag: Scienza Storia della scienza Astronomia Universo Astrofisica
Il fantastico viaggio delle sonde Voyager è iniziato nel 1977. Oggi, dopo quasi quarant’anni, la Voyager 1 e la sonda gemella Voyager 2 sono i nostri emissari più lontani, a una distanza di oltre 18 miliardi di chilometri dalla Terra. Pensate come un Grand Tour del Sistema Solare, oltre la Luna, oltre Marte, Giove e Saturno, e addirittura fino allo spazio interstellare, le missioni Voyager rappresentano uno dei più grandi successi dell’esplorazione spaziale: la sonda Voyager 1 ha lasciato il Sistema Solare nel 2012 e Voyager 2 l’ha seguita nel 2015. Nell’era dei viaggi interstellari, Jim Bell, stella nel firmamento degli scienziati planetari e intimo conoscitore delle sonde spaziali, ci racconta la loro storia e la passione che ha guidato e che continua a guidare i membri dello straordinario team che le ha ideate, costruite, manovrate, e che ancora oggi riceve i loro dati.
Prologo - In partenza - I.ALLINEAMENTO - 1. Le Voyager - I leader della spedizione - Telerilevamento - La Planetary Society - Io e le Voyager - Nella stanza - 2. Fionda gravitazionale - La costruzione del veicolo - Lasciare la Terra - 3. Un messaggio in bottiglia - Il più grande concept album mai inciso - Il prossimo livello - II.IL GRAND TOUR - 4. Nuovi mondi alla corte del Re - La rotta - 5. Dramma tra gli anelli - Vulcani di ghiaccio - Per un soffio - 6. Dritta al bersaglio - Big Science - Urano, ovvero come si incassa un colpo - La geografia rivista - 7. L’ultimo dei giganti di ghiaccio - Ohana - L’altro pianeta blu - La Società dei Non-Pianeti - III.GUARDARE INDIETRO, GUARDARE AVANTI - 8. Cinque miliardi di persone in un pixel - Un piccolo selfie - 9. I confini dello spazio interstellare - Vento solare - La missione interstellare - L’eliopausa - 10. Nuove stelle, nuovi pianeti, nuova vita - Tempi di consegna - Frammenti intelligenti in giro per la galassia - La fine? - Post scriptum -NewSpace - Ringraziamenti - Indice analitico
Prologo
In partenza
Sono convinto che il nostro futuro dipenda, soprattutto,
da quanto saremo capaci di capire questo
cosmo, nel quale galleggiamo così come un
granello di pulviscolo viene giù dal cielo. Adesso
comincia per noi un viaggio attraverso il cosmo
[...], sarà la storia dell’umanità [...] di come il
cosmo ha plasmato la sua evoluzione, la sua cultura,
e di quale potrà essere il suo destino.
Carl Sagan, Cosmos
La fisica ci insegna che tutti i corpi – le pulsar, i pianeti, persinole petunie – si attraggono a causa della gravità, e che ciò avvieneanche quando l’intensità di queste forze d’attrazione è troppolieve e non ci permette di percepirle nella vita di tutti i giorni. Seperò osservate con attenzione il cammino che avete intrapreso, noteretecome l’incontro con alcune persone possa aver influenzatola vostra vita causando effetti simili a quelli prodotti dalla gravità.
Talvolta chi ci circonda ci induce a deviare in maniera significativa dal percorso che avevamo scelto, spingendoci a vivere nuove esperienze in territori inesplorati. È quanto mi è accaduto con le missioni per l’esplorazione spaziale Voyager.
La traiettoria della mia vita è stata guidata dalla spinta lenta, tenace ma gentile, di due eleganti sonde spaziali e dal team di persone – scienziati, ingegneri, insegnanti e studenti – che hanno reso le loro missioni così straordinarie e affascinanti. Grazie a un allineamento planetario piuttosto raro, la Voyager 1 e la Voyager 2 hanno catturato le prime splendide fotografie ad alta risoluzione del Sistema Solare oltre Marte, immagini ricche di dettagli ove ammirare in tutta la loro imponente meraviglia i pianeti giganti, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, e la loro panoplia di anelli e lune: immagini rivolte non solo agli scienziati, ma anche a poeti, musicisti,pittori, romanzieri, cineasti, storici e addirittura bambini.
Sono nato per caso nel periodo giusto affinché gli anni in cui ho frequentato l’università e la scuola di dottorato coincidessero proprio con gli anni in cui quel fortunato allineamento celeste ha dato i suoi frutti. Un giorno, mentre vagavo per un edificio tornando da lezione, notai un volantino affisso da un professore che cercava studenti che lo aiutassero nelle sue ricerche. Fu così che, in breve tempo, mi ritrovai a partecipare alle missioni di questi straordinari prodotti della tecnologia umana, un’avventura che avevo sognato fin da quando ero a malapena capace di leggere. Mi sentivo come proiettato nello spazio profondo, e da lì potevo osservare la mia vita e il mio mondo da una prospettiva completamente nuova. Con una serie di incontri fortuiti e favorevoli un po’ alla Forrest Gump, le missioni Voyager hanno plasmato l’intero arco della mia vita, e ancora oggi vengo attratto dalla loro capacità di elevare lo spirito umano. Soffermatevi solo un attimo a pensare a queste creazioni così sofisticate – mere macchine, eppure proiezioni di noi stessi – lanciate, per usare le parole del mio eroe Carl Sagan, «nelle acque basse dell’oceano cosmico», che rappresentano le abilità, le speranze e i sogni combinati degli oltre cento miliardi di persone che hanno fin qui abitato la Terra e che, come me, si sono chiesti: «Siamo soli?», «Cosa c’è là fuori?», «Qual è il nostro destino?».
Le Voyager – intendendo sia le macchine che il personale delle missioni – hanno guidato noi, passeggeri privilegiati, in un tour dei giganti del Sistema Solare. Io, lungo il percorso, da quel ragazzino sognante appassionato di astronomia e scienza planetaria quale ero, sono diventato prima uno studente pronto a imparare i trucchi del mestiere da alcuni dei migliori maestri nel campo, e poi – oggi – un professionista del settore, con un mio gruppo di studenti. È stata un’avventura colma di bellezze, che ci ha visto scoprire nuovi mondi così esotici da sorprenderci con paesaggi alieni del tutto inattesi, e ci ha visto affrontare sfide senza precedenti, conoscere e salutare nuovi amici e colleghi...
Oggi le Voyager stanno lasciando il guscio protettivo del nostro Sole e si stanno dirigendo verso territori inesplorati tra le stelle.
Sono diventate – e noi con loro – esploratori interstellari. Grazie alla loro tecnologia, alle loro scoperte e ai messaggi che portano per noi al resto della galassia, siamo entrati nell’era dei viaggi interstellari.
È forse questa l’eredità più importante degli uomini, delle donne e delle macchine che formano il programma Voyager.
Man mano che cresce e impara, quando inizia ad afferrare la fragilità dell’esistenza e la natura fugace degli ambienti abitabili nel nostro Sistema Solare, la nostra specie si adatta e va avanti. Nel lungo periodo – molto lungo – saremo costretti a lasciare l’abbraccio del nostro Sole e a cercare una nuova casa tra le stelle.
L’era dei viaggi interstellari è il futuro inevitabile dell’umanità, e le Voyager rappresentano i nostri primi passi lungo quel cammino.
In queste pagine voglio raccontarvi la loro storia e trasmettervi, spero, quanto sia stato straordinario essere testimone di quello che un giorno gli storici reputeranno senz’altro uno dei viaggi d’esplorazione più incredibili mai iniziati dall’uomo.
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