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I grandi interrogativi della scienza
cura di Harriet Swain - introduzione di John Maddox
Com'è nato l'universo? Cos'è l'intelligenza? Come si è evoluto il linguaggio? Possiamo sconfiggere la fame nel mondo? È giusto interferire con la natura? Come inizia e finisce un amore? Dalla fisica alla psicologia, dalla medicina alla filosofia, le risposte di illustri studiosi alle grandi domande sull'uomo e sulla vita.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002235
- Anno: 2004
- Mese: maggio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 308
- Tag: Scienza Filosofia della scienza Fisica Universo
Raccogliere venti grandi temi in un unico volume è sicuramente un progetto ambizioso e imponente, ma la chiave del successo di quest'opera risiede proprio nell'idea di illustrare in modo chiaro e conciso il punto di vista della scienza sui grandi interrogativi che da sempre suscitano la curiosità e la riflessione degli studiosi e dell'uomo comune. Le introduzioni ai singoli capitoli, curate da giornalisti e comunicatori scientifici, consentono al lettore di ripercorrere le tappe fondamentali dell'evoluzione dei vari argomenti, dal passato fino ad oggi, riproponendo le teorie che nei secoli sono state formulate in risposta a queste domande. Agli scienziati, invece, spetta il compito di illustrare gli sviluppi più recenti della ricerca che hanno gettato una luce nuova e hanno aperto nuovi spiragli di indagine su alcuni dei più grandi misteri dell'esistenza. L'origine dell'universo e la fine del mondo, la lotta contro la fame e le malattie, l'evoluzione dell'uomo, del linguaggio e dell'intelligenza, la natura del sogno e della coscienza, sono solo alcuni dei temi affrontati per spiegare chi siamo e dove stiamo andando.
Prefazione di Harriet Swain - Introduzione di John Maddox - 1. Dio esiste? di John Polkinghorne - introduzione di Julia Hinde - 2. Com'è nato l'Universo? di Martin Rees - introduzione di Martin Ince - 3. Che cos'è il tempo? di John Barrow - introduzione di Mark Buchanan - 4. Che cos'è la coscienza? di Susan Blackmore - introduzione di Keith Sutherland - 5. Che cos'è il pensiero? di Susan Greenfield - introduzione di Anthony Freeman - 6. Che cos'è il sogno? di Stephen LaBerge - introduzione di Mandy Garner - 7. Che cos'è l'intelligenza? di Robert Plomin - introduzione di Harriet Swain - 8. Come si è evoluto il linguaggio? di Geoffrey Miller - introduzione di Sean Coughlan - 9. L'uomo è plasmato dalla natura o dall'ambiente? di Michael Rutter - introduzione di Geoff Watts - 10. Uomo e donna: quali sono le differenze? di Janet Radcliffe Richards - introduzione di Aisling Irwin - 11. Che cosa ci fa innamorare e disinnamorare? di David M. Buss - introduzione di Tim Birkhead - 12. Quali sono le cause dell'aggressività? di Dolf Zillmann - introduzione di Chris Bunting - 13. È giusto interferire con la natura? di Mary Warnock - introduzione di Caroline Davis - 14. Possiamo sconfiggere la malattia? di John Sulston - introduzione di Mandy Garner
Introduzione
Come le istituzioni anglicane di cui fa parte John Polkinghorne, la scienza può essere considerata alla stregua di una grande chiesa. Con ogni probabilità, oltre questa lista di venti domande ne esistono moltissime altre, almeno tante quante sono le persone interessate a conoscerne le risposte. Ciò è legato anche alle diverse aspettative degli studiosi da una parte e dei non-scienziati dall'altra. Com'è risaputo, le grandi domande che gli scienziati si pongono appaiono spesso limitate al resto dei comuni mortali. Prima di formulare la teoria dell'evoluzione che ha dominato gli ultimi 150 anni, Charles Darwin trascorse lunghi periodi alle Isole Galapagos arrovellandosi sulla forma del becco di una specie indigena di fringuelli. Nel 1900 Max Planck, cercando di spiegare la natura delle diverse radiazioni emanate da oggetti riscaldati – nel caso di un termosifone il calore è percepibile ma non visibile, mentre nel caso dell'acciaio fuso il materiale acquista un colore rosso – finì per gettare le basi della meccanica quantistica. È proprio questa una delle caratteristiche che rendono la scienza una materia tanto eccitante: anche le risposte alle domande più insignificanti finiscono inevitabilmente per generare domande più vaste e complesse. I venti grandi interrogativi che danno il titolo a questo libro condividono però una proprietà distintiva: si tratta di interrogativi che tutti ci poniamo. Del resto, ognuno di noi desidera sapere com'è nato il mondo e come – e quando, ammesso che ciò accada – esso è destinato a finire. O ancora, come si è sviluppato, unico nel suo genere, il linguaggio umano che ci permette di discutere questi stessi argomenti. Molte delle grandi domande della scienza sono quesiti pratici. Non potrebbe essere altrimenti: dal momento che la scienza pretende di svelarci i misteri che circondano la nascita dell'universo, sarebbe a dir poco sconveniente se non fosse in grado di illuminarci anche su come e perché ci capita di innamorarci, o su come – e se – la fame e il dolore possano essere sconfitti. Spesso nemmeno la scienza riesce a trovare risposte pratiche a simili interrogativi. Per comprendere l'entità del problema, è sufficiente ricordare quanto affermato da Brian Heap – ex vice Presidente della Royal Society e Preside del St. Edumund's College di Cambridge – circa le risorse alimentari nel mondo, ossia che il problema della fame nel mondo è meno importante dei regimi tariffari mantenuti dai principali paesi produttori di cibo, vista anche la frequente indifferenza dimostrata dai governi dei paesi più poveri nei confronti del benessere dei loro piccoli agricoltori. Personalmente, credo che i decenni a venire saranno lacerati da discussioni etiche sull'applicazione del sapere scientifico. Ad esempio, dovremo chiederci: «il Prozac è un mezzo accettabile per il raggiungimento della felicità umana?». E per quanto tempo ancora il cauto invito di Mary Warnock a pianificare un miglioramento della condizione umana (pagina 196) potrà resistere alla richiesta sempre più pressante di azioni quanto mai tempestive? Il libro, nel quale ogni domanda è affrontata su due diversi livelli, ha lo scopo di dimostrare quanto le risposte a interrogativi tanto importanti possano essere evasive. Le introduzioni giornalistiche, illustrando i diversi tentativi di formulare – e risolvere – i grandi quesiti della scienza, testimoniano le innumerevoli false partenze che in passato si sono registrate nel campo dell'indagine scientifica. Tali introduzioni sono seguite da articoli di eminenti studiosi della materia con l'obiettivo, ove possibile, di fornire una riposta definitiva all'interrogativo. Credo che i lettori rimarranno colpiti dall'umiltà e dalla cautela con cui gli scienziati si pronunciano relativamente all'uno o all'altro argomento. A quanto pare, c'è ben poco di sicuro e di incontrovertibile nelle nostre risposte ai grandi misteri della scienza […].