Il senso della memoria
Un libro che esamina la vita, la natura e la storia fisica e mentale del ricordo sulla base sia di recenti ricerche scientifiche che dei risultati dell'analisi letteraria attraverso i secoli. Ciò che la scienza scopre o verifica oggi, in molti casi era già stato percepito e descritto nella letteratura.
- Collana: La Scienza Nuova
- ISBN: 9788822002136
- Anno: 2000
- Mese: novembre
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 320
- Note: con sovraccoperta
- Tag: Scienza Mente Neuroscienze Memoria
Il titolo di questo libro ha un doppio significato: baudleriano, visto cioè come sesto senso che ingloba e forse condiziona tutti gli altri, e fenomenologico poiché la memoria dà un senso alla vita dell'uomo. Il filo conduttore, il legame, l'unità della memoria risiedono proprio nell'intenzionalità di acquisizione, di trasformazione e recupero dei ricordi e dell'oblio. Questa intenzionalità (che è diversa dalla volontà, che è invece lo strumento per attualizzare le intenzioni) è il meccanismo primario che dirige la scelta di sensazioni e percezioni e della loro interpretazione. La memoria, esplorando il passato, prepara l'avvenire identificando il presente. Nell'essere umano, cosciente della propria fragilità, del proprio carattere provvisorio e mortale, il desiderio di "continuare a vivere" anche dopo la morte, almeno nella memoria delle persone che ama, o meglio ancora nella memoria universale, è costante. Così molte persone seminano il cuore di coloro che le circondano con fatti carichi di affettività, d'arte o di storia, in modo che questi diventino altrettanti ricordi di sé oltre la morte. La vera tomba dell'uomo è la memoria si coloro che sono in vita, si è morti davvero solo quando si cade nell'oblio. Questo libro è dedicato alla vita, alla natura e alla storia fisica e mentale del ricordo. Si basa sia su recenti ricerche scientifiche che sui risultati dell'analisi letteraria attraverso i secoli. I progressi delle neuroscienze permettono infatti di dare un supporto neuroanatomico alle descrizioni letterarie di Omero, Lamartine o Proust. Ciò che la scienza scopre o verifica oggi, in molti casi era già stato genialmente presagito e descritto nella letteratura.