How does the voice pass through the telephone wire? What is sound and how do we hear it? What are flavours? What I see as red is what you see as red? And do the colours exist if there is anyone – man or animal – to watch them? How do the signals that come to us through the hearing, the sight, the smell or the taste move into our body? Is the electricity involved? The simple and direct questions of a child give rise to a story that reveals many surprises (often unexpected even for adults!).
The book’s aim is to stimulate a critical way of thinking, even through a historical presentation of ideas on electricity and the propagation of nerve impulses.
Clara Frontali
Colours, sounds, flavours... a world of feelings
illustrated by Andrea Mineo e Lavinia Casaletto
Inspired by everyday life events involving «the five senses», a talkative as well as absent-minded aunt and her always curious nephew vivaciously chat, speaking simply about very important subjects.
- Series: Piccola biblioteca di scienza
Subject: Science
Year: 2009
Month: february
Format: 13,5 x 19 cm
Pages: 96
1. Arriva Natale! - Che cos’è il suono? - Chi ha inventato il telefono? - Quanti sono i tipi di elettricità? - Come fa la voce a passare nel filo del telefono? 2. In cucina - Cosa si sente col naso e cosa con la bocca? - Siamo sicuri che lo zucchero è dolce? - C’è un’elettricità diversa negli animali? - Come viaggiano i segnali lungo i nervi? - Con che velocità viaggiano i segnali nervosi 3. Natale è passato - La luce sta ferma o si muove? - Che cos’è la luce? - Che cosa significa «frequenza» di un’onda? - Cosa sono i colori? - I colori ci sono quando non c’è nessuno a guardarli? - Prova da solo - Ringraziamenti - Indice analitico
Che cos’è il suono?
Zia Ada – Per rispondere bisognerebbe prima sapere che cos’è il suono.
Lorenzo – Già: che cos’è?
Zia Ada – Forse il modo più semplice per farsene un’idea è quello di pizzicare una corda di chitarra. Se la corda è ben tesa, ti accorgi che quando la pizzichi si mette a vibrare. Guardando bene, vedrai che oscilla visibilmente nella parte centrale, lontano dai punti dove è appoggiata ai sostegni che la tengono tesa. Queste vibrazioni si trasmettono agli strati d’aria tutto attorno alla corda, e poi raggiungono gli strati più lontani, smorzandosi via via…
Sollevando la testa dal suo libro, Marta – interessata al discorso – non può fare a meno di intervenire, dimenticando i compiti.
Marta – Ma se non ci fosse l’aria il suono si sentirebbe meglio?
Zia Ada – No cara, non si sentirebbe affatto, perché ciò che arriva al nostro orecchio sono appunto le oscillazioni impresse all’aria dalla corda che vibra, mentre nel vuoto, in assenza di aria o di altri materiali capaci di entrare in oscillazione, non ci sarebbe niente che vibra e porta il suono. Nell’aria le oscillazioni si smorzano perché si allargano in tutte le direzioni, e le nostre orecchie sono piccole e ne raccolgono solo una piccola parte: per questo le persone un po’ sorde una volta usavano il «cornetto acustico», un cono che raccoglieva più oscillazioni e le convogliava all’orecchio…
Ed è per questo che il suono si propaga meglio se invece di disperdersi in tante direzioni viaggia, per esempio, lungo una sbarra di ferro.
Lorenzo – Infatti, in un film western ho visto che per sentire se arrivava il treno appoggiavano l’orecchio sulla rotaia.
Zia Ada – Sì, anche perché nel metallo le vibrazioni si propagano a velocità maggiore che nell’aria.
Lorenzo – È per questo che dentro il filo del telefono c’è un filo di metallo?
Zia Ada – No, no assolutamente. Dentro il filo del telefono non ci passa il suono!
Marta – E allora cosa ci passa?
Zia Ada – È un po’ lungo da spiegare, ma se volete ci provo.
Lorenzo – Sì, dai! Tanto adesso non hai niente da fare.
Zia Ada – Veramente avevo promesso alla tua mamma di preparare una delle mie torte, ma posso farla più tardi, magari mi aiutate voi…
Marta – Sì, volentieri.
Lorenzo – Anch’io! Mi diverto tanto a pasticciare in cucina!
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