Cosa fa stasera?
testimonianza di Renato Nicolini
Interviste frivole e impertinenti a personaggi famosi della musica, del teatro, del cinema, dello sport e della politica, negli anni '70. Si scoprono i sogni nel cassetto di Verdone, le pignolerie di Moravia, la scontrosità di Tognazzi, i peccatucci dei politici, il primo vestito di Versace, i progetti di Moggi per la Roma, gli amori di Peyrefitte e molto altro ancora.
- Collana: Fuori Collana
- ISBN: 9788822041654
- Anno: 2008
- Mese: aprile
- Formato: 14 x 21,5 cm
- Pagine: 208
- Note: illustrato in b/n
- Tag: Curiosità Alberto Moravia Attualità Giornalismo
Queste cento interviste, frivole e impertinenti, sono state realizzate da Agnese De Donato per il quotidiano «Paese Sera», tra gli anni '70 e '80. Personaggi famosi, e personaggi che ancora non lo erano, accettavano volentieri di confidare cosa avrebbero fatto quella sera, ma anche altro. E Agnese, a volte, li stuzzicava con un pò di affettuosa malignità. Ha già spifferato allegramente, nel suo Via Ripetta 67, vizi e virtù delle più note personalità culturali degli anni '60 di cui era grande amica, ma è evidente che il suo pallino è quello di punzecchiare i tipi più in vista, le star della pittura, del cinema, dello sport, del teatro e della politica: insomma, quei soggetti che incuriosiscono i lettori.
Introduzione, L'assessore e la giornalista di Renato Nicolini - Severino Gazzelloni - Alberto Bevilacqua - Maurizio Ferrara - Gianfranco Amendola - Guido Calvi - Stefania Sandrelli - Adriana Asti - Folco Quilici - Alberto Arbasino - Alberto Lattuada - Mariangela Melato - Franco Ferrarotti - Enrico Lucherini - Pietro Buttitta - Giorgio Benvenuto - Nicola Pietrangeli - Lucia Poli - Tito Stagno - Lea Massari - Luigi Squarzina - Marco Lombardo Radice - Prandino Visconti - Goffredo Petrassi - Rossana Podestà - Paola Pitagora - Alberto Moravia - Ornella Volta - Ugo Tognazzi - Mario Schifano - Beppe Menegatti - Mario Ceroli - Achille Perilli - Ugo Pirro - Adelina Tattilo - Giulio Turcato - Umberto Mastroianni - Luigi Macario - Lino Capolicchio - Edith Bruck - Marcello Panni - Luciana Castellina - Roberto Faenza - Giuseppe Vacca - Carla Ravaioli - Renato Nicolini - Pierre Cardin - Roberto Lerici - Jonathan Wolken - Lina Sastri - Nanni Moretti - Antonio Cederna - Remo Remotti - Valentino Zeichen - Arcangelo Leone De Castris - Manuela Kustermann - Le Sorelle Bandiera - Giorgio Montefoschi - Luciano Moggi - Giancarlo Cobelli - Lele Luzzati - Laura Betti - Barbara Alberti - Dom Franzoni - Aldo Braibanti - Franco Angeli - Ugo Moretti - Monica Guerritore - Fernanda Pivano - Giovanni Gennari - Terry Riley - Umberto Tirelli - Franca Rame - Giorgio Gaber - Carlo Verdone - Stefania Casini - Piera Degli Esposti - Francesca Archibugi - Luigi Cancrini - Achille Bonito Oliva - Marina Lante della Rovere - Memè Perlini - Mita Medici - Magazzini Criminali - Gigi Proietti - Giacoma Limentani - Gianni Versace - Lina Wertmüller - Roger Peyrefitte - Citto Maselli - Massimo Ranieri - Paolo Stoppa - Gina Lollobrigida - Cecilia Gasdia - Toni Servillo - Philip Glass
Introduzione
Queste veloci interviste che ho fatto negli anni ’70, quando collaboravo a Paese Sera, ho voluto pubblicarle perché in un certo senso testimoniano in parte il modo di vivere di quegli anni, in contrasto con i felici e fantastici anni ’60. Il passaggio dai ’60 ai ’70 è stato improvviso, forte e violento. Tante cose sono successe in quel decennio infelice, come lo definisce Alberto Arbasino. Io scrivevo su molte riviste e diversi quotidiani. Ma ho avuto soprattutto la fortuna di collaborare per tanti anni a Paese Sera. Mi occupavo di cronaca cittadina, di inchieste, della fortunata rubrica «Sette Volante» di Berenice di cui ero la vice, di spettacolo, ma soprattutto realizzavo interviste a personaggi famosi. Ne ho fatte a centinaia! «Cosa fa stasera?» era una rubrica ideata da Ivana Musiani, allora caporedattore della pagina dell’edizione serale. Com’era spensierata e affettuosa l’atmosfera di quella redazione!
Rileggendole oggi sui fogli spiegazzati, ho avuto la conferma di come fosse cambiata la vita dai ’60 ai ’70. Sembra incredibile: a quella semplice domandina «Cosa fa stasera?» non c’è nessuno che mi abbia confidato una serata particolarmente eccitante. Si avverte chiaramente che la vita non è più la stessa: dalla giocosità creativa e comunicativa degli anni ’60 si è passati rapidamente alla vita solitaria, sì, proprio così, ognuno chiuso nel suo guscio.
Certo, se mi soffermo a ricordare quegli anni dopo il ’68 di cui oggi si parla molto su Tv e giornali, la prima cosa che mi viene in mente sono le manifestazioni pomeridiane, quelle politiche e quelle femministe. Era un continuo. Io, tutti, avevamo le scarpe per le manifestazioni, dovevano essere sportive e comode, capitava spesso infatti di dover correre davanti alle cariche della polizia, specialmente quando si andava a manifestare sotto l’Ambasciata americana o quella greca, o davanti allo studio del Rettore dell’Università, o davanti alle redazioni dei giornali di destra. I negozi, quando erano previste le manifestazioni, non alzavano neanche le saracinesche. Facevano colore invece le manifestazioni femministe, lì non c’era la polizia. Eravamo tutte allegre, spavalde, sgargianti, con vessilli e striscioni dagli slogan divertenti: Le streghe son tornate o Uomini, che state lì a guardare, a casa ci sono i piatti da lavare! Allacciate per formare il cordone, giovani e meno giovani e ragazzine, tutte orgogliose di essere donne. Che tristezza la sera che vidi mio figlio quindicenne che osservava attonito il felice corteo! Non bisogna buttar tutto via della vita degli anni ’70: e le riunioni politiche in sezione? E quelle di redazione tutta al femminile della rivista «EFFE»? La vita era tutto un impegno politico.
Argomentiesaltanti comunque erano il femminismo, il teatro dell’avanguardia, che a Roma ha avuto il suo punto forte e l’evolversi della politica. Verso la fine degli anni ’70, però, arrivò la svolta magica della vita notturna, merito del fantasioso e brillante assessore alla cultura Renato Nicolini che con le sue proposte, le sue idee, il suo decisionismo ci sdoganò e ci condusse tutti a cambiar vita, a ‘uscire’ di casa. Gli intervistati erano persone di primo piano. Molti sono rimasti importanti, anzi più importanti, altri negli anni ’70 si affacciavano appena a quella popolarità che avrebbero conquistato in seguito, e oggi sono addirittura inavvicinabili. Mi sono divertita molto a intervistarli, spero sorridiate anche voi a leggermi. Le fotografie sono state scannerizzate direttamente dai giornali ormai ingialliti. Le foto originali che mi davano gli stessi intervistati sono andate perse. In alcune si intravede addirittura la pagina di dietro del giornale e sono particolarmente sgranate. Il risultato non è sempre buono. Però trovo che sono belle nella loro autenticità e che ricordano un po’ un vecchio album di famiglia.
A.D.D.
04 aprile 2008 | il Venerdì di Repubblica |