Principato di Augusto
Concentrazione di proprietà e di poteri nelle mani dell'imperatore
Storia di una concentrazione che portò, insieme, alla creazione di una autentica «multinazionale», e alla distruzione dell'identità dei singoli popoli dell'impero romano.
- Collana: Saggi
- ISBN: 9788822003386
- Anno: 1978
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 224
- Tag: Storia antica
L’imperialismo uccide ogni forma di libertà. Nel mondo antico, l’imperialismo romano cominciò ad articolarsi nella formazione di un certo numero di famiglie che costituirono altrettante unità economiche, paragonabili a grandi ditte industriali moderne. La concorrenza le spingeva ad allargare i loro confini di potere e di azione finanziaria fuori Roma e fuori Italia. Venute subito in conflitto tra loro, le più deboli venivano gradualmente assorbite dalle più grandi. La parabola della concentrazione precipita al tempo di Augusto, il quale raccoglie nelle sue mani un grandissimo patrimonio, esteso in Italia e nelle province, un’autentica multinazionale sparsa su tutte le regioni che danno sul Mediterraneo. L’operazione offre ad Augusto, col potere economico, anche i poteri politici, di cui si serve per sistemare Italia e province nel modo più consono ai suoi interessi. Costruzione che dà risultati concreti: pieni poteri, per sempre, all’imperatore e romanizzazione dell’Italia e delle province, cioè un’operazione che porta alla distruzione dell’identità di ogni popolo racchiuso entro i confini dell’Impero, a beneficio non di un popolo dominante, ma solo del detentore del potere.