José Guadalupe Posada Aguilar nasce ad Aguascalientes (Messico) il 2 febbraio 1852. Le sue prime caricature appaiono ne «El Jicote» della città natale. Si trasferisce a Città del Messico e collabora con i giornali «Argos» e «La Patria» con caricature e incisioni umoristiche. In società con lo stampatore Antonio Vanegas Arroyo, illustra la vita quotidiana del Messico di quei tempi.
Fonda, tra gli altri, i giornali «La Gaceta Literaria», «El Centavo Perdido» e «La Casera».
Collabora con «Gil Blas», «El Popular», «Argos», «El Amigo de los Pueblos», «La Patria Illustrada», «La Patria Festiva», «La Gaceta de Holanda», «El Diablito Rojo», «Revista de México», «El Fandango», «El Diablazo», «El Chisme», «La Guacamaya», «San Lunes», «Aladino» e ancora tanti altri.
La sua opera è varia e comprende diverse discipline artistiche: lavora con lo stesso estro sia per volumi di teatro di burattini realizzati dal tipografo Vanegas Arroyo, sia per i 110 quaderni su episodi storico nazionali che fanno parte della collezione Biblioteca del Niño Mexicano, scritti da Heriberto Frías. Illustra inoltre vari testi musicali: cuplés, zarzuelas e pastorelas, e centinaia di corridos, musica tradizionale messicana che illustra le virtù e i difetti del popolo. È autore anche di un’infinità di copertine per testi gastronomici, come «La Cocina de Bolsillo» o «El dulcero mexicano».
Il più straordinario narratore della vita messicana si arma contro la volgarità dello strapotere borghese: una raccolta che è simbolica universale ballata e sinuoso serpente nell'ambiguità tranquilla del nostro presente.
Il più straordinario narratore della vita messicana si arma contro la volgarità dello strapotere borghese. I disegni di Posada sghignazzanti e beffardi si diffondono tra il popolo, appaiono ovunque su fogli politici, su riviste popolari, su giornali d’opposizione, calendari, manifesti murali. La protesta, anche se surreale, riguarda la terra ed è sempre rappresentazione di una lotta di classe. Mentre la borghesia messicana sfila nella galleria di un magistrale museo cimiteriale, le ossa del popolo traballano al ritmo di danza, finché la forza vitale della Rivoluzione non ridona loro la carne, e i disegni di Posada acquistano un corpo nuovo, quotidiano e significante, nel bollettino della lotta popolare. Una raccolta che è insieme preziosità bibliografica e precisa storia di un popolo, simbolica universale ballata e serpente sinuoso nell’ambigua tranquillità del nostro presente.