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Le parole della fede
Forme di espressività religiosa
a cura di Vincenzo Padiglione
Una riflessione laica e interdisciplinare sugli usi magico-religiosi della parola e del silenzio. Nelle diverse interpretazioni proposte, il dialogo spirituale emerge come potente dispositivo rituale che dà governo all'esperienza e rinvia implicitamente alla trama delle relazioni sociali, attraverso la mediazione di un variegato mondo simbolico.
- Collana: Storia e civiltà
- ISBN: 9788822005281
- Anno: 1990
- Mese: gennaio
- Formato: 14,5 x 21,5 cm
- Pagine: 264
- Note: rilegato, con sovraccoperta
- Tag: Simbolismo Religione Fede
Prossimi al giro di boa del secondo millennio, il discorso religioso, lungi dall'essersi estinto, manifesta una rinnovata vitalità, un'efficacia politica del tutto imprevista e financo inquietante, in certi casi. Presenta un radicamento culturale e sociale che sembra irridere quanti ne avevano decretato l'anacronismo o addirittura il tramonto. Ora, proprio sulle forme e sui significati di quella espressiva pratica religiosa personale o di gruppo che è la preghiera, il presente testo invita a una riflessione laica e di ampio respiro, entro la prospettiva critica delle nuove scienze sociali e umane. Lo compongono saggi di autorevoli studiosi che da esperienze disciplinari diverse (sociologia, storia delle religioni, biblistica, antropologia culturale, etnologia, etnolinguistica, psicofisiologia) analizzano l'estrema varietà storica e culturale degli usi magici o religiosi della parola. La preghiera può diventare scongiuro, nel presupposto di potere in qualche modo manipolare la volontà di un'entità sovrannaturale; può trarre origini dalla parola profetica o può sfociare nel silenzio mistico, accompagnando o meno stati alterati di coscienza. Nella preghiera trovano espressione valori solidaristici, bisogni di relazione, giustizia, protezione, rassicurazione, tenerezza, negati ordinariarnente dalla pratica sociale. Nelle varie interpretazioni qui proposte, il dialogo spirituale emerge come potente dispositivo rituale che dà governo all'esperienza e rinvia implicitamente alla trama delle relazioni sociali, attraverso la mediazione di un variegato mondo simbolico.