Lucrezio

Dimenticato per molti secoli, mutilo, pieno di mende e non compreso quasi da nessuno, il poema di Lucrezio giunge finalmente nelle mani degli umanisti, tra i primi Pontano e Marullo, che dedicano le loro notti ed anni di lavoro a sanarne le vestigia. La testimonianza del vate epicureo, che ridusse in versi latini uno dei più significativi sistemi filosofici concepiti nel mondo antico, poté quindi penetrare profondamente nella cultura umanistica, suscitando ora velate adesioni ora aperti dissensi. In particolare, la biografia del poeta, densa di mistero, fu studiata e descritta con appassionato spirito di ricerca (misto a sprazzi di fantasia). Ciascuno volle dire la sua su quel mirabile autore che la tradizione indicava come non compos mentis e suicida: quasi un esempio estremo di coerenza offerto da un nichilista ante litteram. Il volume presenta un'edizione critica delle biografie umanistiche del poeta latino, proponendosi di rivelarne le fonti che vi sono nascoste o anche, non di rado, abilmente manipolate. In appendice, esso offre una serie di testimonianze, risalenti all'epoca medievale, che in qualche caso lasciano almeno il dubbio che nelle biblioteche monastiche qualcuno osasse curiosare tra i difficili versi del filosofo pagano.