Tzetzes lettore di Tucidide
Note autografe sul Codice Heidelberg Palatino Greco 252
Uno dei manoscritti più antichi e venerati, il Palatino greco 252 di Heidelberg, nascondeva una straordinaria sorpresa: le note marginali di uno dei più eruditi e inquieti letterati bizantini, Giovanni Tzetzes. Questo libro offre l'edizione critica e l'interpretazione dei nuovi testi ora scoperti.
- Collana: Paradosis
- ISBN: 9788822058010
- Anno: 1999
- Mese: giugno
- Formato: 14,7 x 21 cm
- Pagine: 192
- Note: illustrato, stampato su carta vergata pr
- Tag: Storia Filologia Letteratura Storia antica
C'erano poche speranze di vedere spuntare nuovi documenti su di un autore così grande, così classico, così studiato come Tucidide, il «legislatore della storiografia» come lo chiamò Luciano di Samosata. È invece accaduto che proprio uno dei manoscritti più antichi e venerati, e tante volte letti e riletti dagli studiosi, il Palatino greco 252 di Heidelberg, nascondesse una straordinaria sorpresa: le note marginali di uno dei più eruditi e inquieti letterati bizantini, Giovanni Tzetzes. Pochi anni dopo la metà del XII secolo, alla fine di un'estate, nel cuore di Costantinopoli e probabilmente nella Biblioteca imperiale, Tzetzes ebbe fra le mani un antico codice delle Storie di Tucidide: si assunse l'onere di scorrerlo tutto con attenzione, nonostante la difficoltà di lettura, nonostante la stanchezza e i violenti attacchi d'asma che minavano la sua salute e la sua serenità. Questo libro offre l'edizione critica e l'interpretazione dei nuovi testi ora scoperti.