Enzo Lattanzio (nato nel 1945, laureato in Medicina e specializzato in Radiologia) inizia a fotografare nel 1967. L’anno successivo pubblica, con testi di Arrigo Levi, Enzo Bettizza ed Ennio Ceccarini, un libro reportage sulla «primavera di Praga». Contemporaneamente si accosta alla moda e alla pubblicità, e sue fotografie compaiono su riviste di prestigio quali «Vogue», «Grazia», «Amica», «Epoca». Negli ultimi anni ’70 Enzo Lattanzio, sotto l’influenza di Haas, Fontana, Roiter, si avvicina al paesaggio e inizia una sua ricerca personale che lo porta, nel 1981, a una grande mostra a Strasburgo, «Chromatismes». Nel 1985, su invito di Lanfranco Colombo, ha partecipato a una collettiva, al SICOF, con i più noti fotografi professionisti di teatro; nell’aprile dello stesso anno ha preso parte, infine, a una collettiva sul teatro all’«Expo-Arte» di Bari.
Marcel Marceau, Lindsay Kemp, Carolyn Carson, Carla Fracci, Rudolf Nureyev: la magia della danza e del teatro, con i suoi miti e i suoi personaggi, in raffinate immagini fotografiche.
Fotografare il teatro, ovvero interpretarne il movimento, coglierne i temi per scandirli mettendo in gioco l’immagine creata sul palcoscenico e quella riprodotta dall’occhio spregiudicato della macchina. Da Marcel Marceau a Lindsay Kemp, a Carolyn Carlson, Carla Fracci e Rudolf Nureyev, la magia del teatro, nell’immagine fotografica, si arricchisce di suggestioni cromatiche, suggerisce con la luce nuove e più ricche interpretazioni. Un itinerario all’interno del movimento, del gesto, attraverso le ambiguità di un gioco di specchi: il teatro «muove» l’immagine fotografica che l’obiettivo ha fissato, caricandola di suggestioni e di significati nuovi, alla ricerca del nucleo denso di umanità che muove attori e spettatori alla celebrazione effimera e gioiosa di un magico rito.