Un salame nello spazio
«Col cambiamento climatico torneranno i draghi». «Arriva Google Traduttore per i versi degli animali». Sono alcuni degli scherzi raccontati in questo libro, che raccoglie le burle immaginate e messe in pratica da scienziati, tecnici e divulgatori, con lo scopo di mostrare il lato giocoso della scienza.
- Collana: Gli asteroidi
- ISBN: 9788822057082
- Anno: 2024
- Mese: aprile
- Formato: 13 x 20 cm
- Pagine: 176
- Tag: Scienza
«C’è un gorilla nell’astronave!». «Col riscaldamento globale torneranno i draghi!». «Ecco la navetta per esplorare i vulcani!». E ancora: uno studio sulle medicine di Harry Potter, il mappamondo per terrapiattisti, un palazzo travestito da robot... E il museo che mostra il jet invisibile di Wonder Woman.
Sono alcuni degli scherzi raccontati in questo libro, che raccoglie le burle organizzate da scienziati (da Leonardo da Vinci a Tesla, fino ad Einstein e altri premi Nobel), tecnici, divulgatori, e da riviste del calibro di Science e Nature o da enti di ricerca come la NASA e il CERN di Ginevra.
Dopo il successo de Il pollo di Marconi – la prima raccolta degli scherzi che hanno fatto e, a volte, cambiato la storia della scienza – arriva questa versione per ragazzi di 11-15 anni, arricchita con nuove, spiritose burle. Per scoprire il lato giocoso della scienza. E imparare divertendosi.
Che burloni questi scienziati!
I protagonisti reali di questo libro
I protagonisti di fantasia
1 - Colpo di scena!
Houston, vediamo la slitta di Babbo Natale!
Arriva un iceberg nel porto di Sydney!
Un UFO volante nei cieli di Londra
Aiuto, c’è un gorilla nell’astronave
Un osservatorio travestito da C1-P8
Un grattacielo per giocare a Tetris
2 - troppo bello per essere vero
Il congegno per spedire e-mail telepatiche
La navetta-cavatappi per viaggiare nei vulcani
Edison e la macchina fabbrica-cibo
Google e il traduttore bestiale
3 - quelli che non si prendono sul serio
L’acqua su Marte? È tutta un’altra cosa
In mostra il jet invisibile di Wonder Woman
La tastiera per i copioni digitali
La particella di Eggs, appiccicosa e saporita
Puh! C’è puzza di... plutonio!
I Neutrin-O’s, cereali invisibili
INTERVALLO - Le stagioni degli scherzi
4 - malati immaginari
Franklin e la ricerca sulle puzzette
La salsa di soia sotto accusa
E se la pigrizia fosse una malattia?
La malattia del cactus
La pozione peperita di Harry Potter
5 - tiri mancini
Un salame nello spazio!
Marconi e il pollo “resuscitato”
Il Covid? Colpa di un Pokémon
Feynman, re degli scassinatori
La linguaccia di Einstein
La finta bicicletta di Leonardo
6 - dedicato a...
Il CERN scopre che la “Forza” esiste davvero
Il gene dedicato a Tafazzi
Quelli che mettono Bob Dylan negli articoli
I nanopuziani, molecole ballerine
INTERVALLO - La misteriosa origine del “pesce d’aprile”
7 - scienziati fantastici
Quando Fido firma uno studio
Il gatto che pubblica studi di fisica
Il prof “canalina dei cavi”
Il criceto che studiava la Terra
George P. Burdell, studente fantasma
8 - voli di fantasia
I rinogradi con il naso a flauto
Franklin e l’ora legale
Gli effetti dei pomodori sulle cantanti liriche
L’isola semovente dei tipografi
9 - scemo chi ci crede
Attenti, con meno pecore fa più caldo
La molecola che viaggia nel tempo
La Disney compra un’università
Quando gli spaghetti crescevano sugli alberi
Le carote sono cotte? Col fischio!
INTERVALLO - Come comunicano gli scienziati?
10 - invenzioni fasulle
Il sito alimentato a patate
I falchi-vigili per controllare il traffico
Google e il web da toilette
Avatar, la NASA e il materiale introvabile
11 - animali leggendari
Le malattie di Winnie the Pooh
L’enciclopedia e il pidocchio mangiapietre
Uno scheletro al posto della Sirenetta
Cambia il clima e si risvegliano i draghi
Il mostro tascabile di Leonardo da Vinci
12 - prese in giro
Quella strana tribù dei Nacirema
Le patatine? Sono tutte un complotto!
Scoperto il gene dell’umorismo: Ha-Ha!
Il mappamondo per terrapiattisti
Quando la scienza è tutta un pollo
La ricerca più breve della storia
INTERVALLO - L’IgNobel, premio alle ricerche strampalate
13 - fatelo anche voi!
Basta una calza e la tv diventa a colori
Sniffate, va in onda la “odorovisione”
I piccioni più veloci del web
Costruisci un rivelatore di particelle a casa tua!
14 - false scoperte
L’orchestra rock dei Neanderthal
Scoperta una specie di piante immortali
Trovato l’inferno su Mercurio!
15 - paura, eh?
I pericoli del monossido di diidrogeno
Si è risvegliato il vulcano!
Attenti, internet fa le pulizie di primavera!
INTERVALLO - Le 3 regole degli scherzi
Gli scherzi, la rana e il Nobel
Ringraziamenti
Gli scherzi per materia
Che burloni questi scienziati!
Hai presente Tesla? No, le auto elettriche non c’entrano... O meglio: prendono il nome da Nikola Tesla, un famoso inventore vissuto fra il 1800 e il 1900. Oggi gli è stata dedicata un’auto elettrica super moderna perché lui, a suo tempo, fu un mago dell’elettronica, brevettando 300 invenzioni in questo campo.
Insomma era un cervellone... ma era anche un gran burlone. Ed è di questo che ti voglio parlare.
Un giorno Tesla doveva presentare a New York la sua ultima creazione, il “Teleautomaton”, la prima barca telecomandata della storia. Era di metallo, lunga quasi un metro, e aveva un’antenna con cui riceveva i comandi via radio. Poteva andare avanti, indietro, curvare e accendere una lucina. Oggi un’invenzione del genere non ci stupirebbe (anzi, scommetto che alcuni di voi ne possiedono una) ma a quell’epoca – era l’anno 1898 – nessuno aveva mai visto un mezzo di trasporto capace di muoversi da solo, senza una persona che lo guidasse.
Tesla decise di presentare l’invenzione al Madison Square Garden, un palasport dove era stata preparata una piccola piscina piena d’acqua. Nikola vi fece galleggiare la barchetta e poi la fece partire. La gente rimase a bocca aperta: come faceva a muoversi? Alcuni mormorarono: «Sicuramente c’è dentro una scimmietta ammaestrata».
Tesla rispose che non c’era nessuno all’interno, ma gli venne un’idea per stupire ancora di più i presenti. Disse: «La mia barca è intelligente e ve lo dimostrerò!». Così iniziò a darle ordini: «Gira a destra! Vai dritto! Vai a sinistra!» e la barca puntualmente obbediva... Poi, per convincere gli spettatori più increduli, li invitò a rivolgerle alcune domande matematiche: «Quanto fa 2 + 2?». E la barchetta accendeva la lucina per 4 volte...
La gente era sempre più meravigliata. E Tesla sorrideva sotto i suoi baffetti. Finché, alla fine, rivelò il suo segreto, mostrando che la barca in realtà obbediva... a un telecomando: bastava schiacciare alcuni pulsanti.
La notizia finì su tutti i giornali americani. Che però parlarono più del suo scherzo che dell’invenzione, rimasta per molti anni in un cassetto. Quella barchetta era straordinaria, ma troppo in anticipo sui tempi. Pensate che le prime imbarcazioni telecomandate sono state prodotte sessant’anni dopo la presentazione di Tesla.
Ma, a parte questo, l’episodio mostra che anche gli scienziati scherzano. Anzi, dopo aver letto questo libro, potrai aggiungere: «Eccome!». Perché Tesla non è un caso isolato. Da Leonardo da Vinci ai premi Nobel, fino alla NASA e ad altri celebri laboratori di ricerca, questo libro ti svelerà il lato umoristico dei più grandi ricercatori della storia. Pensa: le menti più brillanti del pianeta che inventano burle per divertimento... E infatti sono scherzi molto fantasiosi. E sono tanti. Li hanno fatti diversi scienziati famosi, ma anche altri di cui non hai mai sentito parlare.
«Ma come?» potrebbe obiettare qualcuno di voi. «Pensavamo che gli scienziati fossero persone serie!». Lo sono, ma anche a loro piace scherzare. Mi sono stupito anch’io: quando ho iniziato a cercare, nei documenti storici, gli scherzi degli scienziati per scrivere questo libro, non pensavo che avrei trovato così tante burle. E invece ho scoperto che molti ricercatori amano tantissimo fare scherzi. Per tanti motivi.
Uno spirito giocherellone
Prima di tutto dobbiamo ricordare che gli scienziati, in genere, hanno uno spirito fanciullesco e giocoso: infatti hanno scelto un lavoro che consiste nell’esplorare i segreti della natura, creare invenzioni o mescolare materiali di vario genere per ottenere composti nuovi. Ma la scienza è un gioco complicato: ha regole rigide, procedure complesse, un linguaggio difficile. E perciò rischia di diventare barbosa: una burla, invece, può regalare un momento di svago. Per questo motivo diversi ricercatori hanno usato il gergo tecnico della scienza per gioco, per raccontare situazioni inventate: navicelle per viaggiare dentro i vulcani, il riscaldamento globale che fa risvegliare i draghi, televisori che trasmettono gli aromi...
Ma uno scienziato può dire bufale? Per niente! Il suo lavoro, anzi, consiste nell’esatto opposto: scoprire quali sono le vere leggi della natura attraverso esperimenti che tutti possono riprodurre. Quando si fa una scoperta scientifica, bisogna infatti fornirne le prove: la scienza si basa su esperimenti di cui tutti possono vedere i risultati. E soprattutto possono ripeterli, per vedere coi loro occhi se funzionano davvero. È il metodo scientifico, che fu inventato nel 1600 da Galileo Galilei. Secondo lui, la Natura è come un libro scritto in caratteri matematici: lo scienziato deve costringere la Natura a rispondere alle sue domande, per ottenere risposte misurabili. Non c’è spazio per le bugie e gli inganni, di cui gli scienziati sono nemici giurati.
Ecco perché molti degli scherzi che trovate in questo libro sono stati fatti come pesci d’aprile. In alcuni momenti dell’anno infatti, tutti hanno il permesso di scherzare. A Carnevale, ad Halloweeen, ad esempio. In quelle occasioni ci accorgiamo che gli scherzi sono un modo per rimescolare le carte, rompere gli schemi e le abitudini, portare un clima d’allegria.
In effetti, leggendo questo libro, vi accorgerete che quando gli scienziati raccontano cose inventate, buffe, impossibili, usando il linguaggio scientifico, cambiano volto alla scienza, che ci appare con una veste diversa, nuova e vivace. È questo l’impatto delle parodie, cioè delle prese in giro che usano il linguaggio scientifico per descrivere invenzioni o scoperte fantasiose, e in questo libro ne trovate molte. Uno zoologo tedesco, come racconto nelle prossime pagine, ha scritto un intero trattato su animali inesistenti che fanno tutto con il loro naso...
Magia o scienza?
In altre occasioni, invece, gli scienziati hanno sfruttato la loro conoscenza per stupire la gente comune, ancora ignara delle nuove possibilità offerte dalla tecnologia. Proprio come ha fatto Tesla.
«Qualunque tecnologia abbastanza avanzata è indistinguibile dalla magia», diceva Arthur Clarke, l’autore del celebre romanzo di fantascienza 2001: Odissea nello spazio. Se avessi mostrato un tablet al tuo bisnonno, ti avrebbe considerato uno stregone.
Nelle prossime pagine troverai diversi scherzi nei quali grandi inventori (Guglielmo Marconi, per dirne un altro) hanno utilizzato le loro macchine per far rimanere di stucco la gente della loro epoca.
Altre volte, invece, gli scienziati hanno usato gli scherzi per mettere a nudo alcuni pregiudizi o paure infondate. La strategia è più o meno la seguente: fanno annunci clamorosi che sembrano confermare una convinzione errata (l’arrivo di un UFO) salvo poi mostrare che era una burla. E, nel frattempo, chi ci è cascato fa la figura dell’ingenuo che crede a qualunque cosa: così impara a darsi una regolata la prossima volta.
Buona lettura, e spero che questo libro vi renda più simpatici gli scienziati, svelando il loro lato spiritoso, giocoso e – a volte – dispettoso. Insomma, il loro lato umano, che spesso nei libri di scuola non emerge. Sono certo che, attraverso questi scherzi, guarderete la scienza con occhi diversi. A patto di conoscere le sue regole, i suoi limiti e i suoi (veri) risultati. Altrimenti, rischiate di cadere nella pseudoscienza, e sarebbe davvero una beffa. Perché la scienza non è uno scherzo... tranne in questo libro.
In alcune pagine troverai l’icona dei Qr code: se li inquadri con uno smartphone, potrai vedere video divertenti o contenuti aggiuntivi.
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