La democrazia senza popolo
I guasti di un regime incapace di rappresentare la volontà e le esigenze popolari, in un volume che è insieme un pungente pamphlet ed un brillante saggio di critica della politica.
- Collana: Saggi
- ISBN: 9788822003010
- Anno: 1968
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 272
- Tag: Politica Democrazia
La vita politica francese non si fonda, come asserisce De Gaulle, sul «regime dei partiti», ma è simile, piuttosto, a un regime senza partiti. Questi, in Francia, sono più deboli che altrove; e, ciò che più conta, non costituiscono due grandi organizzazioni o due grandi coalizioni. È dal Termidoro – dal 1974 – che i moderati di destra e i moderati di sinistra si accordano per governare insieme, e questa coalizione dei centri priva i cittadini della possibilità di una scelta reale. Duverger definisce questo sistema «democrazia senza popolo». Il regno della «Palude» è stato a lungo necessario, essendo in Francia i conflitti politici e sociali seguiti al trauma provocato dal 1789 troppo acuti perché potesse aversi uno scontro frontale e diretto tra un partito progressista e un partito conservatore, senza che ciò rischiasse di portare a una guerra civile. L’unica scelta era dunque tra il centrismo tiepido di tipo orleanista o radicale e il centrismo brillante di tipo bonapartista o gollista. Tuttavia i tempi sono ormai maturi perché ci si possa, una volta per tutte, liberare dei «carrozzoni» del centrismo e perché i cittadini abbiano l’effettiva possibilità di una scelta reale. Con la consueta e magistrale chiarezza, Maurice Duverger – attraverso un provocante excursus tra i partiti politici degli altri paesi europei, con particolare attenzione ai partiti italiani – ci dice perché e come è ormai possibile instaurare una democrazia con il popolo.