Ripensare l'organizzazione del lavoro
Concetti e prassi nel modello giapponese
introduzione di Mirella Giannini
Le innovazioni introdotte in azienda dai giapponesi, le nuove forme di divisione funzionale del lavoro, i rapporti fra le imprese. Ciò che è «universale» nel modello giapponese e le condizioni che possono consentire l'applicazione di quei metodi innovativi nelle nostre realtà.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822061225
- Anno: 1991
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 200
- Tag: Sociologia Giappone Economia Lavoro
Questo saggio parte dalla raccomandazione di Ohno, direttore della Toyota, che è alla base dei nuovi principi di organizzazione del lavoro: «pensare al contrario» l'eredità lasciata dal taylorismo e dal fordismo. Si svelano e si ripercorrono nelle linee essenziali gli insegnamenti dei giapponesi analizzando le innovazioni introdotte in azienda, le nuove forme di divisione funzionale del lavoro, gli accordi che regolano i rapporti tra le imprese. È possibile trasferire il modello giapponese in altre realtà culturali? O questi concetti e queste prassi di organizzazione del lavoro fanno del Giappone un caso unico e non trasferibile? L'autore enuclea ciò che è "universale" nel modello giapponese e riflette sulle condizioni che possono consentire l'applicazione di quei metodi innovativi nelle nostre realtà. Sollecitare l'individuo ad una maggiore capacità di innovare, fondamento del modello aziendale in Giappone, è legato a sistemi salariali e formativi, ad un sistema di relazioni industriali, ad una distribuzione sociale delle risorse. Sistemi dl cui Coriat mostra l'intimo nesso con l'efficacia del modello organizzativo giapponese. Ma non è soltanto una questione di produttività economica: è anche qualcosa di altrettanto essenziale e cioè la democrazia nei rapporti di lavoro, per passare dal "coinvolgimento sollecitato" al "coinvolgimento negoziato".