Mito e simbolo
Gli strumenti della psicologia analitica
prefazione di Luigi Zoja
Un saggio sull'interpretazione del mito che é anche un contributo alla comprensione della psicologia analitica di Jung e dei suoi principali strumenti terapeutici.
- Collana: Nuova Biblioteca Dedalo
- ISBN: 9788822060600
- Anno: 1986
- Mese: gennaio
- Formato: 14 x 21 cm
- Pagine: 256
- Tag: Psicoanalisi Psicologia Simbolismo Mitologia
Un autore eterodosso, scomodo da leggere e da accettare, come Jung, ha recentemente acquisito un ruolo di primo piano nella rilettura dei fenomeni psichici normali e patologici. Il merito di Jung è di aver proposto, con notevole anticipo, un ribaltamento della posizione dell'uomo rispetto ai valori spirituali. L'uomo si pone, come essere psichico, in un rapporto con il mondo che privilegia la relazione tra natura e cultura. Il valore del simbolo quale strumento di conoscenza della vita psichica e del senso che essa acquista durante l'esistenza appare strettamente connesso alle funzioni del mito. Il mito inteso alla stregua di un'espressione psichica collettiva, risulta immerso nelle specifiche culture e trova la sua capacità espressiva soprattutto nella dimensione simbolica ed immaginale. Mito e simbolo quindi come strumenti di conoscenza, devono costituire l'attrezzatura di uno psicoterapeuta che voglia tentare di capire il senso del disagio psichico e, più in generale, il modo dell'esistere psichico. Un breve "excursus" sulla psicologia come "scienza" e sull'uso dell'analogia precede la trattazione dei meccanismi di formazione del simbolo e del significato che il mito assume nella vita psichica singola e collettiva. Il mito di Narciso, quale espressione dominante il nostro tempo e la nostra cultura, viene posto in relazione con alcuni quadri psicopatologici di frequente riscontro nella nostra epoca: depressione, ipocondria, tossicomania.